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Vulvovaginiti infettive

Le VULVOVAGINITI INFETTIVE si possono sostanzialmente dividere in:
INFEZIONI MICOTICHE
VAGINOSI BATTERICHE
TRICHOMONAS VAGINALIS e TRICHOMONIASI

Le INFEZIONI MICOTICHE del tratto genitale sono attribuibili a miceti appartenenti al genere Candida che comprende 150 specie di queste, circa 10 sono patogene per l’uomo. Alcune di esse, in particolare Candida Albicans sono abituali commensali della cute e delle mucose. Dagli anni ottanta si è assistito ad un progressivo aumento di infezioni da specie non-albicans (C. Glabrata, C. Tropicalis, C. Krusei). Il problema delle micosi vaginali è strettamente legato ad una serie di fattori che ne determinano l’insorgenza, tra questi ricordiamo: la GRAVIDANZA, il DIABETE, le NEOPLASIE, l’IPOPARATIROIDISMO, le IMMUNOPATIE
DIAGNOSI: viene effettuata mediante un tampone vaginale nella donna o dal tampone solco balano-prepuziale nell’uomo.

Le pazienti che sono soggette a RECIDIVA vanno trattate con opportuni protocolli terapeutici ed inoltre devono adottare stili di vita corretti per la prevenzione: evitare gli zuccheri e lieviti nella dieta, preferire biancheria intima di cotone, lmitare la protezione intima evitando l’uso di salvaslip e sonsigliare i pantaloni troppo stretti.

La VAGINOSI BATTERICA è la causa più frequente di leucorrea vaginale e discomfort vaginale ed è causata da gardnerella vaginalis.I fattori di rischio più frequenti sono il fumo di sigaretta, l’uso di IUD , l’uso frequente di lavande vaginali, avere rapporti durante il flusso mestruale. Numerosi studi hanno confermato una relazione significativa tra Vaginosi Batterica e HIV, HPV, Chlamydia, Neisseria Gonorrhoeae, Trichomonas vaginalis.
DIAGNOSI : viene effettuata mediante tampone vaginale ed esame batterioscopico. 
La TRICHOMONIASI ( TRICHOMONAS ) è un’infezione protozoaria ed è la malattia a trasmissione sessuale più diffusa al mondo.
DIAGNOSI : viene effettuata mediante esame microscopico, con ricerca degli antigeni, tecniche di biologia molecolare o con esame colturale. È consigliato il trattamento del partner sessuale.

Autore: Silvestro Daffinito 20 ott, 2023
La sindrome dell'ovaio policistico è una sindrome clinica caratterizzata da lieve obesità, cicli irregolari o amenorrea, e segni di iperandrogenismo (p. es., acne, irsutismo). La maggior parte delle pazienti ha più cisti nelle ovaie.
Autore: Silvestro Daffinito 28 set, 2023
IL PAPILLOMA VIRUS UMANO (HPV) – HPV DNA TEST – HPVRNA TEST - VACCINAZIONE Il carcinoma della cervice uterina è il tumore più frequente nelle donne dopo il cancro del seno. Nel mondo il cancro cervicale colpisce approssimativamente 500.000 donne ogni anno mentre in Italia si registrano circa 2400 nuovi casi e 500 decessi (dati ARTIUM-AIOM 2020). Il virus del Papilloma Umano (HPV) è la principale causa di questo tumore e l’infezione da HPV rappresenta la più diffusa patologia sessualmente trasmessa e nella popolazione femminile circa l’80% dei soggetti sessualmente attivi contrae l’HPV nel corso della vita ma fortunatamente nella maggior parte dei casi l’infezione regredisce spontaneamente .L’infezione da HPV e la successiva alterazione delle cellule della cervice uterina ed il picco dell’infezione appartiene alle adolescenti ed alle giovani adulte fino a 25 anni di età ma in genere il tumore si sviluppa in donne mature o anziane .Infatti in cancro della cervice uterina impiega da 10 a 20 anni per svilupparsi anche se, in alcuni casi, la progressione può essere più rapida ed impiegare poco più di 12 mesi. CHE COS’E’ L’HPV L’HPV è un virus che si differenzia in circa 100 tipi (ceppi) diversi .Solo circa 29 ceppi possono infettare l’uomo e questi vengono suddivisi in CEPPI A BASSO RISCHIO (6,11,40,42,43,44,54,61,70,72,81) i quali possono portare alla formazione di verruche e condilomi e CEPPI AD ALTO RISCHIO (13,16,18,26,31,33,35,39,45,51,52,53,58,59,66,68,73), gli HPV 26,53,66 sono catalogati come “genotipo a probabile rischio”. Sono soprattutto il 16 ed il 18 che in condizioni particolari quali ad esempio deficit immunitario ,infezioni continue e lunga persistenza dell’infezione ,possono alterare le cellule della cervice uterina (ma anche della vagina e della vulva) e portare alla displasia CIN ( neoplasia intraepiteliale cervicale ) ed in seguito al cancro, infatti i ceppi 16 e 18 causano il 75% dei tumori dell’utero e il 70% dei tumori della vulva e della vagina. COME SI CONTRAE La via di contagio più probabile è quella sessuale e si precisa che il preservativo in questo tipo di infezione non garantisce una sicurezza al 100% perché le zone colpite dal virus possono essere fuori dall’area coperta .Per essere infettivi bisogna avere le manifestazioni virali e quindi essere portatori di ceppi a basso rischio (condilomi) o ceppi ad alto rischio ed è necessario il contatto tra le cellule infette e quelle sane .Esistono casi più rari di contagio tramite materiale infetto (asciugamani o biancheria). LA DIAGNOSI I Condilomi sono lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale, vulvare,vaginale e perianale e sono riconoscibili ad occhio nudo .Le Lesioni da HPV ad alto rischio possono essere identificate con altri test diagnostici: PAP-TEST (CITOLOGICO VAGINALE ), COLPOSCOPIA, BIOPSIA, HPV DNA TEST, HPV RNA TEST Nell’UOMO le lesioni da HPV sono più difficili da diagnosticare rispetto alla donna poiché a differenza della donna che ha molte occasioni per la diagnosi recandosi dal ginecologo, l’uomo più raramente si reca in visita specialistica ed alcune volte non sa neppure qual è lo specialista più adatto a questo tipo di visita : urologo, andrologo, dermatologo. In questi casi HPV DNA TEST può essere l’esame che con certezza identifica la presenza del virus HPV e del suo ceppo . HPV DNA TEST Il PAP-TEST ci consente di individuare cellule con alterazioni di tipo displastico CIN (neoplasia intraepiteliale cervicale ) ed in alcuni casi identificare in maniera indiretta la presenza del virus come nella COILOCOTOSI che è un’alterazione delle cellule cervicali dovuta all’HPV. Nella maggior parte dei casi il Pap-Test può risultare negativo anche in presenza di una infezione da HPV . In questi casi l’HPV DNA TEST rileva la presenza anche minima del virus e individua quei ceppi ritenuti ad alto rischio per lo sviluppo del cancro. HPV RNA TEST Esistono 17 ceppi (genotipi) di HPV classificati ad alto rischio e correlati ad aumentato sviluppo del tumore del collo dell’utero .Tra questi i genotipi 16 e 18 contribuiscono a circa il 75% del cancro della cervice uterina. L’identificazione delle infezioni persistenti è un obiettivo primario, poiché le infezioni che non regrediscono hanno maggiori probabilità di portare a cambiamenti cellulari, lesioni tumorali e al carcinoma invasivo. Si è reso pertanto necessario un test affidabile che distingua tra le infezioni transitorie e le persistenti. I test a DNA identificano la presenza di HPV sia nei casi in cui il DNA virale si sia integrato nella cellula (infezione persistente) sia quando non lo è (infezione transitoria). I test per l’ identificazione di RNA messaggero ( mRNA ) di HPV rilevano la presenza di proteine virali E6 ed E7 prodotte esclusivamente quando il DNA virale è integrato nella cellula della cervice uterina e questo può essere espressione di un’evoluzione cancerosa della lesione. L’HPV RNA TEST ha la medesima sensibilità clinica dei TEST a DNA ma una superiore specificità clinica portando ad un elevato valore predittivo Il test a RNA consente di identificare ( non di tipizzare ) con elevata sensibilità e specificità, l’mRNA di 14 ceppi di HPV ad alto rischio. RIDUZIONE DEL 60-70 % DEI TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO Lo screening con il test HPV DNA permette di ridurre del 60-70% l’incidenza dei tumori del collo dell’utero rispetto al tradizionale screening con il PAP-TEST . Questa è la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “ The Lancet” .Lo studio condotto da una equipe internazionale di ricercatori guidata dal Prof. Ronco del Centro di prevenzione Oncologica dell’Ospedale Molinette di Torino e dagli Istituti di Stoccolma, Londra ed Amsterdam, ha seguito negli anni 175 mila donne ed in questo modo si è verificato che l’HPV DNA TEST ha ridotto di circa il 60-70 % i tumori rispetto al PAP-TEST. VACCINO Si è visto che la vaccinazione rappresenta la prevenzione primaria contro il Papilloma virus umano responsabile del cancro del collo dell’utero . E’ dal 2006 che sono disponibili i vaccini, ed in numerosi studi clinici si è rilevato l’efficacia della vaccinazione nel prevenire oltre il 70% delle forme di cancro del collo dell’utero. Dal mese di giugno 2015 è disponibile presso le ASL e in farmacia il Gardasil 9. La vaccinazione è indicata da 12 sino 55 anni e oltre e può essere fatta presso centri di vaccinazione degli Uffici d’Igiene delle ASL o presso ambulatori ginecologici. Ad oggi tutte le regioni vaccinano gratuitamente da 12 anni alla classe 1993 in su. La Regione Piemonte dal 1 settembre 2014 ha nesso a disposizione il vaccino HPV anche per le donne sino a 55 anni di età ad un costo per il GARDASIL 9 di: PRIMA DOSE € 69,30 + 16 SECONDA DOSE dopo 2 mesi € 69,30 TERZA DOSE dopo 4 mesi € 69,30 ANCED E PREVENZIONE E’ da sempre che l‘ANCED si interessa della prevenzione sia femminile sia maschile ed infatti è da circa 10 anni che i nostri Medici informano e propongono oltre al CITOLOGICO VAGINALE , l’HPV DNA TEST ed è da 8 anni che il nostro Centro effettua la Vaccinazione HPV . Nella pratica quotidiana abbiamo più volte valutato che circa il 20 % delle pazienti con PAP-TEST negativo presentano una o più positività per ceppi ad alto rischio nell’HPV DNA TEST e circa un 10-15% di questi casi hanno anche l’HPV RNA TEST positivo .Questo fa riflettere come molte pazienti con PAP-TEST NEGATIVO possono non sapere di essere positive all’HPV DNA TEST e/o all’HPV RNA TEST, il che dimostra che l’esame HPV è più efficace perché permette di trattare con maggior anticipo le lesioni precancerose prima che le stesse si trasformino in tumori invasivi. VACCINO DEL PAPILLOMA VIRUS UMANO (GARDASIL 9) Gardasil 9 è un vaccino usato in uomini e donne dai 9 ai 55 anni di età come protezione contro le seguenti affezioni causate da nove tipi di papilloma virus umano (tipi HPV 6,11,16,18,31,33,45,52 E 58): CONDILOMI GENITALI-TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO-VULVA-VAGINA-ANO e nell’uomo soprattutto CAVO ORALE- LARINGE. Il vaccino contiene PROTEINE PURIFICATE dei nove tipi di HPV elencati sopra. Le pazienti straniere o non residenti nella regione ma associate all’ANCED potranno effettuare privatamente presso il nostro centro la vaccinazione con Gardasil 9 al costo di € 198 a dose, ma si consiglia di rivolgersi presso il centro vaccinale di residenza.
Autore: Silvestro Daffinito 28 set, 2023
In un recente articolo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) commenta sul proprio sito i dati aggiornati dell’OMS sul Papillomavirus Umano(HPV). L’AIFA sostiene da tempo che una adeguata informazione e responsabilizzazione dei cittadini italiani ed europei sulle attività di prevenzione ed in particolare sulla vaccinazione, rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri, questo non comporta soltanto benefici alla persona sottoposta a vaccinazione ma a risvolti positivi sul resto della società. Una corretta prevenzione rappresenta un’arma efficace e tempestiva e tra queste la vaccinazione contro il Papilloma Virus è sicuramente una strategia vincente contro i tumori della cervice, vulva e vagina ma anche per i tumori del cavo orale e dell’orofaringe . Da dati scientifici recenti risulta che l’infezione da Papilloma Virus Umano gioca un ruolo patogenetico per lo sviluppo dei tumori del cavo orale e dell’orofaringe cioè il virus sarebbe il responsabile di una buona parte di essi . Attualmente l’infezione da HPV rappresenta la causa del 32-36 % dei tumori dell’orofaringe in Italia e tale dato è in costante incremento. Questo tumore colpisce persone tra 45-55 anni e più gli uomini rispetto alla donne con un rapporto di 6:1 non bevitori e con attività sessuale promiscua esiste di fatto un’associazione tra questi tumori e la pratica di sesso orale. I dati forniti dal Centro Nazionale dell’epidemiologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità, basati sugli studi condotti in Italia in donne di età tra i 17 e 70 anni in occasione di controlli ginecologici o programmi di screening, mostrano una prevalenza di un tipo qualsiasi di HPV compresa tra il 7 -16%. La prevalenza aumenta al 35-54% nelle donne con diagnosi di citologia anormale, per raggiungere il 96% in caso di displasia severa o oltre. La prevalenza delle infezioni da HPV varia con l’età ed è più alta nelle donne giovani mentre un secondo aumento si evidenzia nelle donne intorno alla menopausa. Il tipo di ceppo di HPV più frequente è il 16 che è presente in circa il 30% di tutte le infezioni. Nella maggior parte dei casi il virus si presenta in maniera transitoria e nel 70-80 % dei casi nell’arco di 18 mesi viene eliminato dal nostro sistema immunitario. In Italia si verificano ogni anno circa 2400 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e 500 decessi (dati ARTIUM-AIUM 2020). Nel decennio dal 2002 al 2012, la percentuale di adolescenti che a 15 anni dichiara di aver avuto rapporti sessuali è cresciuta dal 20 al 51 % tra le femmine e dal 28 al 57 % tra i maschi. In un recente studio condotto in Lombardia su 175.000 adolescenti il 24 % delle ragazze e il 27 % dei ragazzi tredicenni ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali. L’informazione che si deve dare ai giovani deve essere diffusa soprattutto nell’ambito scolastico ed adottare tutti i gli strumenti di prevenzione come gli screening che consentono di effettuare una diagnosi precoce e trattamenti tempestivi. La vaccinazione rappresenta la prevenzione primaria contro i tumori della cervice e quelli del cavo orale dell’orofaringe e quindi sarebbe fondamentale rivolgere la vaccinazione anche al sesso maschile per giungere alla eradicazione della malattia. Inoltre poiché l’incidenza, come già detto, sta crescendo in età precoce ma si registrano incrementi dai 45 anni in su diventa sempre più necessario che la vaccinazione venga effettuata anche in età più avanzata. È dal 2006 che sono disponibili in Italia i vaccini e numerosi studi hanno rilevato l’efficacia della vaccinazione nel prevenire oltre il 70 % delle forme di cancro del collo dell’utero e dal 2015 è disponibile il GARDASIL 9 vaccino usato in uomini e donne dai 9 ai 50 anni di età come protezione contro le seguenti affezioni causate da nove tipi di papilloma virus umano (tipi HPV 6,11,16,18,31,33,45,52 e 58): il vaccino contiene PROTEINE PURIFICATE dei nove tipi di HPV elencati sopra. DATI MINISTERO DELLA SALUTE: COPERTURE VACCINALI AL 31/12/2021 PER HPV (AGGIORNAMENTO 10/2022) Il presente documento riporta i dati, al 31/12/21, di copertura, nazionali e regionali per la vaccinazione anti HPV per le corti di nascita 1997/2009. Le percentuali di vaccinate con ciclo completo per le femmine ha dato i seguenti dati: anno di nascita 1997 al 31/12/21 : 63,2%. Dal 1997 al 2009 si sono avute percentuali che variano dal 53 al 70% mentre per l’anno di nascita del 2009 al 31/12/21 la percentuale risulta del 32,2%. Quindi ne si deduce che c’è una riduzione di circa 30% del gruppo di nascita del 2009 .La percentuale dei vaccinati con ciclo completo per i maschi per l’anno di nascita 1997 al 31/12/2021 risulta dello 0,49%. Per i maschi dell’anno di nascita 2009 al 31/12/2021 la percentuale è del 26,7%. Da quanto sopra riportato si deduce che c’è un lieve aumento per le vaccinazioni dei maschi del 2009 e una riduzione per le femmine nate nel 2009. L’ideale sarebbe raggiungere una percentuale sia per i maschi, sia per le femmine, del 95%. La vaccinazione può essere fatta presso i centri di vaccinazione d’igiene delle ASL. A tutt’oggi le regioni vaccinano gratuitamente le ragazze dai 9 anni fino all’anno di nascita 1993 e oltre. La Regione Piemonte dal 1 settembre 2014 ha messo a disposizione il vaccino GARDASIL 9 anche per le donne sino a 55 anni di età al costo di: PRIMA DOSE € 69,30 + 16 SECONDA DOSE dopo 2 mesi € 69,30 TERZA DOSE dopo 4 mesi € 69,30 Le pazienti straniere o non residenti nella regione ma associate all’ANCED potranno effettuare privatamente presso il nostro centro la vaccinazione con Gardasil 9 al costo di € 198 a dose, ma si consiglia di rivolgersi presso il centro vaccinale di residenza. L’ANCED (ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULTORI EDUCAZIONE DEMOGRAFICA) è dal 1976 che si interessa di prevenzione sia femminile sia maschile ed è dal 2006 che il nostro Centro informa e promuove la VACCINAZIONE ANTI-HPV come prevenzione primaria . A tutt’oggi molte donne afferiscono al nostro Centro con scarsa informazione circa la prevenzione contro le malattie sessualmente trasmesse e soprattutto contro l’HPV . Molte hanno effettuato un PAP-TEST da 3 o più anni o se hanno fatto in precedenza il test per l’HPV (HPV DNA TEST) effettuano un secondo controllo dopo 5 anni. Nella pratica quotidiana abbiamo più volte valutato che circa il 20% delle pazienti con PAP-TEST negativo presentano una o più positività per i ceppi ad alto rischio del Papilloma virus. Questo fa riflettere come pazienti con PAP-TEST NEGATIVO non sanno di essere positive all’HPV DNA TEST. L’OMS in un REPORT del 2020 sottolinea quanto sia importante l’informazione e la prevenzione ed è per questa ragione che diventa sempre più necessario parlare di VACCINAZIONE UNIVERSALE anche in età PIU’ AVANZATA perché la vaccinazione rappresenta uno degli interventi preventivi più efficaci e sicuri e non dà soltanto benefici alla persona che si è sottoposta alla vaccinazione ma tutta la comunità .
Autore: Silvestro Daffinito 14 lug, 2023
Desiderare un bambino e non riuscire ad averlo è una cosa più comune di quanto si possa immaginare. Per la medicina, si considera infertile una coppia che non riesce ad avere un figlio dopo un anno di tentativi; questa situazione interessa circa il 12-15% delle coppie in età fertile. In Italia si stima che oltre 45.000 nuove coppie l'anno avranno difficoltà nel concepire un bambino. Per affrontare il problema è importante rivolgersi ad uno specialista che programmi, insieme alla coppia, una serie di esami che permettano di individuare il problema. Spesso il problema è trattabile con una terapia medica o talvolta chirurgica e a volte si sblocca dopo qualche tempo di attesa. In alcune situazioni un grande aiuto può provenire dalle tecniche di procreazione assistita; si tratta di metodiche che prevedono un intervento sui gameti (ovulo e spermatozoo) al fine di indurre una gravidanza. Il primo tentativo coronato da successo di FIVET( fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni) avvenne nel 1978; da allora sono milioni i bambini nati con questa tecnica
20 mag, 2021
Per la prevenzione dei tumori al collo dell’utero, della vulva e della vagina i programmi di screening sono basati sull’identificazione di lesioni pre-cancerose mediante analisi citologica delle cellule della cervice uterina (Pap-Test) e solo di recente è stato introdotto, per la fascia di età 30-64, lo screening con HPV test. Lo screening citologico è in grado di prevenire circa il 60-80% dei tumori alla cervice, ma la sua sensibilità è inferiore a quella di un test HPV e l’esame deve essere ripetuto regolarmente per validare l’esito negativo. I test a DNA identificano la presenza di HPV sia nei casi in cui il genoma sia integrato nella cellula epiteliale (infezione persistente), sia quando non lo è (infezione transitoria). Il test HPV-RNA fornisce un'informazione di maggior rilevanza clinica, in quanto è in grado di identificare se il genoma virale è integrato o meno a livello cellulare, inoltre l'aumentata espressione può essere prodromica allo sviluppo di una lesione di alto grado e/o neoplastica. Il test diagnostico dell’mRNA di HPV ha quindi la medesima sensibilità clinica dei test a DNA, ma una superiore specificità, con un elevato valore predittivo e un numero di falsi positivi inferiore. Quando usare il test HPV RNA? Il test a RNA consente di identificare (non di tipizzare) con elevata sensibilità e specificità l’mRNA di 14 ceppi di HPV ad alto rischio. (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68). Tale rischio può essere usato in combinazione con la citologia e l'HPV DNA Test, oppure può essere impiegato come unico esame di screening di primo livello al quale fare seguire la citologia in caso di campioni positivi. L’assenza di mRNA di HPV riduce l’ansietà delle pazienti ed evita di sottoporle ad inutili trattamenti anche se positive al test per il DNA di HPV. In caso contrario, il test identifica quelle pazienti in cui la presenza di RNA messaggero (mRNA ) di HPV rilevano la presenza di proteine virali E6 ed E7 prodotte esclusivamente quando il DNA virale è integrato nella cellula della cervice uterina e questo può essere espressione di un’evoluzione cancerosa della lesione.
20 mag, 2021
Alcune malattie infettive, come tetano, difterite, pertosse, influenza stagionale, sono potenzialmente in grado di dare luogo a gravi complicanze, a volte con esito letale, soprattutto nei soggetti più vulnerabili, come le donne in gravidanza ed i neonati. La forma di prevenzione più efficace per queste malattie è la vaccinazione. Le vaccinazioni in gravidanza non dovrebbero più essere un “tabù”, in quanto la medicina basata sulle evidenze ha raccolto prove a sufficienza sulla sicurezza e sui vantaggi della pratica vaccinale per mamme e bambini. I vaccini offerti alla donna in gravidanza non contengono microrganismi vivi, pertanto non possono nuocere al prodotto del concepimento. Nel momento in cui la donna gravida si vaccina, non solo è protetta essa stessa in un momento di particolare vulnerabilità ma, nel contempo, garantisce una buona protezione al bambino, sia perché rappresenta una barriera al contagio, sia in virtù del passaggio degli anticorpi specifici per via transplacentare. La vaccinazione in gravidanza (immunizzazione materna), offre una protezione diretta alla gestante, riduce la possibilità di trasmissione materno-fetale dell’infezione e fornisce una immunità passiva al neonato, dapprima attraverso il passaggio transplacentare degli anticorpi (IgG) e successivamente attraverso il latte materno. Le vaccinazioni con virus inattivi, come quella contro l’influenza stagionale e quelle a componenti antigeniche batteriche, come il dTap (difterite - tetano - pertosse), sono raccomandate in molti Paesi, compresa l’Italia. I dati di letteratura dimostrano che i vaccini con virus inattivi sono sicuri mentre la vaccinazione con virus vivi attenuati è generalmente controindicata, a causa del rischio ipotetico di danno al feto, dovuto alla replicazione del virus. Tuttavia, se un vaccino con virus vivo attenuato viene inavvertitamente somministrato ad una donna in stato di gravidanza, o se la donna rimane gravida entro 28 giorni dalla vaccinazione, non ci sono indicazioni all’interruzione di gravidanza.
20 mag, 2021
La psoriasi è una malattia cronico-recidivante che interessa l’epidermide, determinata da una disordinata maturazione dei cheratinociti, associata ad infiammazione dell’epidermide e del derma. Interessa il 2-3 % della popolazione. La malattia può interessare qualunque sede cutanea ma le regioni più spesso interessate sono il cuoio capelluto, gomiti e ginocchia, la regione lombo-sacrale, ombelico e spesso può interessare anche unghie e genitali. La forma più frequente è quella a placche. Si presenta nella forma di chiazze eritematose ben definite, ricoperte da squame bianche. Nella maggior parte dei casi sono del tutto asintomatiche, a volte sono accompagnate da un leggero prurito. E’ importante notare che in qualunque forma si presenti la psoriasi non è una malattia contagiosa. La terapia della psoriasi si è molto evoluta negli anni. Può essere trattata con topici quali emollienti, catrame, cheratolitici, cortisonici topici, vitamina D ed associazioni di cortisonici e derivati della vitamina D. Il sole è fattore positivo, ovvero una corretta esposizione ai raggi solari favorisce la remissione della malattia, come solitamente evidenziato dal miglioramento nei mesi estivi e riacutizzazione nei mesi invernali. Nelle forme più gravi è necessario affiancare alla terapia topica una terapia sistemica, con retinoidi associata o meno a fototerapia, immuno-soppressiva con methotrexate, ciclosporina o con biologici. I farmaci biologici rappresentano uno dei maggior progressi della medicina e sono usati in diverse patologie, nel caso della psoriasi hanno rappresentato un notevole passo in avanti consentendo di ottenere nelle maggior parte dei casi sia una remissione in tempi più brevi e più duratura e minori effetti collaterali.
20 mag, 2021
La calcolosi urinaria rappresenta la causa più frequente di accesso al pronto soccorso in ambito urologico. In Italia l'incidenza è il 2-5% della popolazione. L'origine della calcolosi urinaria è multifattoriale: genetica, familiarità, metabolica, alimentare, infettiva. In genere lo spostamento di un calcolo attraverso le vie urinarie causa la cosiddetta "colica renale" ma nel rene il calcolo può essere asintomatico (non dare disturbi). In presenza di colica renale la prima cosa da fare è alleviare il dolore, poi capire la localizzazione e le dimensioni del calcolo ed infine rimuovere il calcolo. É importante, quando si può, analizzare i calcoli per conoscerne la natura e attuare un regime dietetico adeguato. Attualmente la prevenzione della calcolosi urinaria consiste nell'effettuare uno studio metabolico nelle urine e nel sangue per evidenziare eventuali fattori favorenti la formazione di calcoli. Presso l’Anced è possibile effettuare visite urologiche con l’obiettivo di diagnosticare, escludere o monitorare qualsiasi tipo di disturbo di carattere urologico.
20 mag, 2021
L'anello vaginale è uno strumento di contraccezione ormonale per uso vaginale. Ogni anello contiene una piccola quantità di due ormoni femminili, un progestinico (etonogestrel) ed un estrogeno di sintesi (etinilestradiolo), che vengono rilasciati nella circolazione sanguigna, prevenendo l'ovulazione. Esso viene considerato un contraccettivo ormonale a basso dosaggio, con efficacia paragonabile a quella delle pillole di ultima generazione. L'Indice di Pearl (parametro utilizzato per valutare l'efficacia contraccettiva di un metodo, indica il numero di gravidanze insorte in 100 donne che usano un certo metodo in un anno) dell’anello vaginale è 0.02-0.8% pari a quello della contraccezione orale. L’utilizzo dell’anello vaginale ha un effetto neutrale sul peso corporeo, bassa incidenza di effetti collaterali (tensione mammaria, mal di testa, nausea), offre un eccellente controllo del ciclo mestruale ed è facile da usare. È un anello da inserire in vagina, flessibile, trasparente, di materiale anallergico, atossico, biocompatibile e va cambiato una volta al mese. I due ormoni contenuti al suo interno vengono quotidianamente e gradualmente rilasciati dall'anello a dosi giornaliere molto basse e, attraverso le pareti vaginali, vengono direttamente assorbiti nel circolo sanguigno impedendo il verificarsi di possibili disturbi gastrici conseguenti alla somministrazione per via orale ed inoltre eventuali episodi di vomito e/o diarrea non hanno alcuna influenza sulla sicurezza contraccettiva. Grazie all’anello vaginale viene impedita l'ovulazione ed inoltre vengono apportate delle modifiche del muco cervicale che lo rendono inadatto alla risalita degli spermatozoi. Uno dei vantaggi di tale sistema, rispetto ai contraccettivi orali, sta nel fatto che non è necessario ricordarsi ogni giorno di assumere una pillola. Non favorisce né provoca infezioni, non dà fastidio durante il rapporto sessuale e non c'è il rischio che si perda, neppure facendo attività sportiva. In quanto facente parte del gruppo di contraccettivi ormonali valgono gli stessi benefici e le stesse controindicazioni relativi all’utilizzo di della pillola contraccettiva.
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